Gerolamo Salvi
Ultimo erede di una ricca famiglia di origine veronese desiderosa di accedere ad un titolo nobiliare, venduto ai migliori offerenti da una Repubblica di Venezia ormai avviata al tramonto, il conte Girolamo Salvi, nato a Vicenza il 16 settembre 1804, maturò la convinzione che più del titolo avrebbe giovato alla sua fama la generosa offerta dell'ingente patrimonio famigliare a sostegno delle persone più deboli e spesso abbandonate sul lastrico a mendicare l'elemosina. A tal fine egli nel suo testamento del 13 maggio 1873 costituì suo erede universale il Comune di Vicenza affinché con la sostanza ereditaria fondasse un asilo per i poveri, gli anziani e quanti soffrissero di menomazioni fisiche e mentali. Le disposizioni del Salvi - dopo una lunga serie di vicende burocratiche e di contestazioni parentali - divennero esecutive con l'apertura dell'asilo di mendicità negli ambienti dell'ex convento di San Giuliano, opportunamente restaurati e attrezzati nel 1886. L'istituto svolge l'attività ancor oggi nella sede di corso Padova che, integrata ed ampliata nel corso della sua lunga esistenza, ospita circa 450 anziani non autosufficienti.